5 LIBRI DA REGALARE A.. CHI ODIA LEGGERE!

Rabbrividisco quando mi viene detto “No, io non leggo” oppure “Non amo molto leggere”. Mi chiedo come si possa vivere un’intera esistenza senza uno dei più grandi piaceri della vita: la scoperta! Come si fa a non essere minimamente interessati a cosa succede in tante pagine di racconto? Come si fa a non essere curiosi di imparare e conoscere? Non me ne capacito.

Oggi sono qui per stilare una personalissima lista di 5 libri che regalerei a chi non ama molto la lettura.

Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupery

Per leggere e innamorarsi di questo libro non occorre essere dei topi da biblioteca, bensì, occorre predisporre il proprio cuore e la propria attenzione a parole che sicuramente sanno come catturare interesse e sensibilità di chi legge. E’ una storia che tutti quanti conosciamo: un aviatore che, fuso il motore del suo aereo, mentre sta cercando di ripararlo fa un incontro: un incontro straordinario con un esserino speciale. Ed è lui, il piccolo principe. Un bambino che gli ricorderà l’importanza delle piccole cose, dell’amore, della fiducia e la bellezza di non perdere mai il bambino nascosto dentro ognuno di noi. Sembra un libro dedicato ai bambini, in realtà io credo sia uno di quei libri che fanno riferimento ad ogni periodo della vita di una persona: un po’ come se tra quelle metafore trovassimo la risposta giusta ad ogni quesito che si presenti. Da leggere.

Dieci piccoli indiani di Agatha Christie

Consiglio un giallo per il semplice fatto che il mistero, l’enigma, è qualcosa che intriga un po’ tutti quanti e in più lo stile narrativo della scrittrice è qualcosa di meraviglioso. È proprio in questo libro che ha dato il meglio di sé! Dieci persone che non si conoscono, vengono invitate da un benefattore a trascorrere una vacanza all’interno della sua villa: sebbene abbiano tutti quanti accettato, al loro arrivo non trovano il padrone di casa, bensì i due domestici ad accoglierli e una voce senza corpo che accusa tutti quanti di omicidio. Meraviglioso come l’autrice si destreggi psicologicamente e materialmente nel pensiero dei suoi protagonisti, ma anche dei suoi lettori. Per chi ama il genere, anche cinematografico, è un libro che da leggere non può assolutamente mancare.

Misery di Stephen King

Ho adorato la versione cinematografica (Misery non deve morire) che ho trovato esemplare, fedele alla stesura originale del romanzo e con attori degni di nota. Misery è il nome della protagonista dei libri dello scrittore Paul Sheldon, che viene coinvolto in un incidente stradale durante una tempesta poco dopo essere uscito dal coma e aver riacquistato gradualmente la memoria. La donna che lo salva è Annie Wilkes, una ex infermiera che si occuperà delle cure dell’uomo. Annie è anche la fan numero uno dello scrittore, nutrendo per l’uomo una vera e propria ossessione, rivelando anche un passato assai violento, nonostante la professione da crocerossina. Sarà difficile per l’autore quindi riprendere a scrivere, riprendere a pensare a Misery con una pazza furiosa alle calcagna. Cosa succederà al povero Paul Sheldon? Vale la pena di leggere il romanzo anche solo per rendere merito al padre del terrore, Stephen King, che ha partorito un’opera del genere dando vita ad un meritato successo cinematografico di cui si parla ancora oggi, dopo anni.

Sola come un gambo di sedano di Luciana Littizzetto

Consiglio un libro come questo per due motivi: la gente che non legge ha bisogno di ridere e Luciana Littizzetto è la risposta ad ogni tristezza. È difficile che io consigli libri italiani, perché gli autori che adoro o sono morti o non scrivono libri divertenti. Ma se si ha voglia di ridere, di una bella lettura divertente e senza pretese, credo che la Luciana nazionale faccia proprio al caso nostro.

Biografia

L’ultimo consiglio che do è questo: leggete biografie.

Tutti quanti amiamo qualche personaggio sia del mondo dello spettacolo, che dello sport, che della letteratura.. o perché no, personaggi noti per aver fatto grandi scoperte in campo scientifico e umano. Leggere notizie su questi personaggi è come conoscerli davvero.

E voi? Che libro regalereste a qualcuno per iniziarlo alla lettura?

LA CATTEDRALE DEL MARE di Ildefonso Falcones

Sebbene io sia un’amante della storia e di tutto quello che ne concerne, ho un approccio un po’ particolare ai romanzi storici. Non riesco a leggerli in breve tempo e soprattutto per piacere. A quel punto preferisco un manuale di storia e sono tranquilla! Credo che il mio problema sia tenere a mente e ben presente il periodo storico di riferimento con tutti i suoi dettagli e riuscire a degnare della stessa attenzione l’eventuale storia del personaggio protagonista del romanzo. La vera difficoltà sta proprio in questo secondo me: l’equiparare l’importanza di entrambe le storie. Con ciò non dico che aborro il romanzo storico, anzi, soltanto ho bisogno di qualche momento in più per leggerlo e dedicarvi attenzione. La giusta attenzione.

 la cattedrale del mare

La cattedrale del mare. Stiamo parlando della prima opera dell’autore spagnolo. Direi un ottimo inizio!
Spesso tra la gente si sente associare la parola noia alla parola storia. Buffo! Io invece che storia, ci associo matematica! Ognuno sicuramente ha la sua bestia nera.

Come molti romanzi storici, proprio per introdurre il lettore nell’epoca di riferimento, è necessario trarre una linea tra quello che è l’oggi e quello che è stato ieri, andando a raccontare, anche nei minimi particolari se necessario, tutto ciò che secondo l’autore è importante che si sappia. E’ importante per entrare in contatto con i protagonisti della sua storia, della sua creatura. Spesso, i romanzi storici sono lunghi proprio per questo: perché c’è una storia nella storia. Ed è come se fossero due volumi in uno.
In una Barcellona durante il XIV secolo, l’autore riesce a disegnare meravigliosamente le vicende del protagonista, Arnau Estanyol, rispetto ad alcune delle problematiche del medioevo ma ancora attuali: razzismo, immigrazione, religione. Si denota chiaramente lo studio e la ricerca dell’autore per la stesura della sua opera, che non risulta mai banale e che trasuda di fascino e particolarità.
Una lettura ricca di eventi, alcuni anche inaspettati; una lettura scorrevole e caratterizzata.
Si, lo consiglierei.

LA VERITÁ SUL CASO HARRY QUEBERT di Joël Dicker

Lo scorso anno mi ha portato per cause di forza maggiore ad allontanarmi un po’ dalla lettura e dalla scrittura (se non per motivi lavorativi, ovvio). Mi è stato gentilmente prestato questo romanzo del quale mi accingo a farvi una recensione, dato che è passato molto tempo da quando l’ho letto e i miei spunti di riflessione sono stati vari e ampi. Mi è stato prestato proprio nel momento in cui non avevo molto entusiasmo nell’intraprendere una nuova lettura, difatti mi sono anche fatta spaventare dal volume del libro, cosa che non avevo mai fatto in passato. Tuttavia, mi sono convinta e ho iniziato a leggere questo romanzo così tanto chiacchierato. Avrei già dovuto leggerlo tempo fa, quando uscì, ma io sono una che va molto controcorrente. Non mi piace fare qualcosa quando la fanno tutti quanti. Perciò sono in ritardo.

I miei sentimenti in merito al pensiero che ruota intorno a questo libro sono molteplici e di sicuro anche contrastanti. Mi spiego meglio.

harry quebert
Mistero. Una parola meravigliosa che aleggia dietro a tutte le pagine che raccontano i fatti; ho apprezzato davvero il modo in cui l’autore riesce a trascinare all’interno del racconto regalando tante emozioni e colpi di scena, ma allo stesso tempo il lettore si fa delle aspettative, così nella stessa maniera in cui prova qualcosa mentre le parole scorrono una dietro l’altra nei suoi occhi.
Ho apprezzato anche la tipologia di linguaggio scelta: è accessibile a tutti ed è chiara e lineare; i dialoghi non sono granché, ma l’intreccio della storia riesce comunque a catturare l’attenzione e a sopperire a volte la mancanza di trama, che a parer mio è stata poco sviluppata.
Da un libro lungo 400 pagine uno si aspetta molto molto di più!

Tutto sommato però è una lettura piacevole, che ha la fortuna di aver un intreccio costruito benissimo e che tiene incollato il lettore a quelle pagine facendolo credere coinvolgente. Io stessa l’ho letto in pochissimi giorni e ogni volta che lo posavo, dovevo riprenderlo per capire come andava a finire la faccenda. Ma a parte questa grandissima qualità, lo consiglio a chi ha bisogno di una lettura leggera in vacanza.
Un libro dove tutti parlavano di un gran finale, che a me personalmente ha deluso tantissimo.
Tra tante, questa è una di quelle opere che divide nettamente in due il pubblico: c’è a chi piace tantissimo e l’ha trovato un capolavoro, c’è a chi non piace e lo considera mediocre.

Certamente, rispetto a tanti altri libri che la letteratura contemporanea ci propina, non si può assolutamente dire che Dicker non sappia scrivere o che è un libro orrendo degno di finire sulla lista nera, questo no, ma ho letto sicuramente di meglio. Come sicuramente di peggio.
Senza infamia e senza lode.
Lo consiglierei?
Si, a persone che dai libri non si aspettano niente.
No, a chi si fa tante aspettative come me.

I LIBRI PIÚ VENDUTI DEL 2017

A fine anno si tirano le somme su come è stato vissuto e trascorso, ripensiamo a cosa è andato bene e a cosa è andato storto e esaminiamo il tutto con una certa attenzione.
Allo stesso modo, per noi amanti della lettura, viene naturale fare liste su liste sui libri da acquistare, sulle nuove uscite, su quelli che vogliamo leggere e che ancora non abbiamo aperto.
Di seguito la lista dei libri più venduti del 2017 di tre siti (tra quelli che trovo più autorevoli).
Sia mai che troviate l’ennesimo libro da aggiungere alle vostre liste 2018!

books

FELTRINELLI.IT

1. Oltre l’inverno (Isabel Allende)
2. Quando tutto inizia (Fabio Volo)
3. Origini (Dan Brown)
4. Le tre del mattino (Ganrico Carofiglio)
5. Lenticchie alla julienne (Antonio Albanese)
6. Macerie prime (Zerocalcare)
7. Storie della buonanotte per bambine ribelli (Francesca Cavallo e Elena Favilli)
8. Souvenir per bastardi di Pizzofalcone (Maurizio De Giovanni)
9. L’uomo del labirinto (Donato Carrisi)
10. Bacio feroce (Roberto Saviano)
11. La colonna di fuoco (Ken Follet)
12. Soli al comando (Bruno Vespa)
13. Un anno in giallo (Autori vari)
14. Ogni storia è una storia d’amore (Alessandro D’Avenia)
15. Le otto montagne (Paolo Cognetti)
16. Il bisogno di pensare (Vito Mancuso)>
17. Diario di una schiappa, avanti tutta! (Jeff Kinney)
18. L’arminuta (Donatella Di Pietrantonio)
19. Il giorno della tigre (Wilbur Smith)
20. Questa nostra Italia (Corrado Augias)

MONDADORI STORE

1. L’arte di essere fragili – Come Leopardi può salvarti la vita (Alessandro D’Avenia)
2. Origini (Dan Brown)
3. Storie della buonanotte per bambine ribelli (Francesca Cavallo e Elena Favilli)
4. Tredici (Jay Asher)
5. Quando tutto inizia (Fabio Volo)
6. La colonna di fuoco (Ken Follet)
7. 1984 (George Orwell)
8. La vita in due (Nicholas Sparks)
9. Dentro l’acqua (Paula Hawkins)
10. Io prima di te (JoJo Moyes)

AMAZON

1. Storie della buonanotte per bambine ribelli (Francesca Cavallo e Elena Favilli)
2. Origini (Dan Brown)
3. L’arte di essere fragili – Come Leopardi può salvarti la vita (Alessandro D’Avenia)
4. Le otto montagne (Paolo Cognetti)
5. E allora baciami (Roberto Emanuelli)
6. Il piccolo principe (Antoine de Saint-Exupery)
7. La dieta della longevità. Dallo scienziato che ha rivoluzionato la ricerca su staminali e invecchiamento, la dieta mima-digiuno per vivere sani fino a 110 anni (Valter Longo)
8. Tredici (Jay Asher)
9. Fatto in casa da Benedetta. Torte, primi sfiziosi, stuzzichini.. le ricette più golose del web (Benedetta Rossi)
10. 1984 (George Orwell)

E voi? Quali di questi libri avete letto o avete intenzione di leggere? Quali di questi libri sono già nella vostra libreria e non avete ancora aperto?

FELICE 2018.

2018 new business success strategy

E’ stato per me un anno difficile. Un anno di scelte, di cambiamenti e di lotte continue, con il mondo, ma soprattutto con me stessa. Un anno in cui il tempo non ha fatto altro che correre inesorabile senza darmi nemmeno una volta la sensazione di respirare o prendere fiato. Un anno in cui ho buttato fuori il meglio e il peggio di me, un anno in cui ho realmente compreso il senso della parola responsabilità.
Sto cercando quanto più mi è possibile di condurre una vita normale, fatta di lavoro, amici e fede. Tanta fede. Quella che mi manda avanti rispetto a tutto il resto.
E il più delle volte mi sembra di non farcela e un minuto prima di crollare, riesco sempre a cavarmela in una maniera o in un’altra.
Quindi, grazie.
Grazie 2017 che te ne vai, ma che hai forgiato la mia armatura portandomi nuove esperienze, nuove conoscenze, nuove emozioni da custodire per il futuro.
Grazie a questo nuovo anno in cui mi sto addentrando, perché anche se non sarà bello, sarà sicuramente ricco di cose nuove da imparare e mettere via nel mio bagaglio dell’esperienza.
Come buoni propositi dell’anno nuovo non farò una lista lunga i km, bensì un augurio a me stessa: l’unico che posso farmi e che posso mantenere, racchiudendo tutto quello che è il mio mondo.

Amarmi di più. Amarmi di più in tutto quello che sono, penso e faccio.

Buon 2018 a tutti quanti.
The bitch is back.

IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON di Richard Bach – Recensione

Il gabbiano Jonathan Livingston è un famosissimo romanzo dello scrittore Richard Bach edito negli anni settanta.

Altro non è che una deliziosa fiaba a contenuto morale e spirituale, che vede come tema centrale del racconto il percorso di autoperfezionamento del protagonista, un giovane gabbiano che impara a volare e di conseguenza a stare al mondo attraverso il sacrificio e la forza d’animo.

Per il giovane gabbiano, il volo è tutto. È la vita. È ovviamente ciò per cui è nato. Questo lo porterà a trasgredire un sacco di regole stabilite fino a condurlo all’esilio forzato, per raggiungere di conseguenza una saggezza e un amore tali da potersi finalmente considerare consapevole di essere unico.

Il gabbiano Jonathan Livingston

TRAMA

Mentre tutti gli altri gabbiani si affannano per cercare cibo e sopravvivere, Jonathan è un gabbiano diverso da tutti gli altri: ama il volo e vuole solo perfezionarsi in esso e proprio per questa sua particolarità, che agli occhi degli altri, diventa stranezza, è scansato da tutti quanti e rimproverato dai suoi genitori.
Il Consiglio degli Anziani decide così di esiliare il giovane volatile dallo Stormo Buonappetito.
Jonathan cresce così in solitudine perfezionandosi sempre di più nel volo e facendo della sua arte qualcosa di meraviglioso, non considerandola ovviamente come semplice necessità per procurarsi da vivere.
Jonathan in punto di morte viene poi raggiunto da due gabbiani dal piumaggio candido, per condurlo in un luogo dove potrà volare molto meglio.

Nel posto in cui i due gabbiani lo conducono, che Jonathan dapprima crede essere il Paradiso, trova altri gabbiani che hanno la sua stessa passione. Per loro la cosa più importante è volare, sempre più in alto. Qui, fa la conoscenza di un gabbiano, Sullivan, con il quale comincia ad allenarsi per migliorarsi. Sullivan spiegherà al giovane e caparbio gabbiano che quello non è il Paradiso ma solo un luogo transitorio, per arrivare allo stadio superiore, volando sempre più in alto, raggiungendo così la perfezione. Una volta raggiunto il livello di Sullivan, Jonathan si rende conto di essere comunque limitato, pur essendo bravo ed elegante e chiede all’anziano del gruppo di insegnargli a volare alla velocità del pensiero. Un’altra lezione importante sta in questo nuovo perfezionamento. Lezione che gli sarà utile quando Jonathan decide di rimanere a fianco di Sullivan per istruire i nuovi giovani gabbiani, che come lui un tempo, ricercano la perfezione.

Un libro di una dolcezza infinita, oltre che di uno spessore didattico non indifferente. Jonathan non ha fatto altro che rendersi utile fino al momento in cui, acquisita la perfezione nel volo e acquisiti quei valori giusti per “passare oltre”, non è passato oltre. Dove è diventato luce. Luce e perfezione. E qualcuno, che l’ha sostituito in questo limbo, ha messo a punto nuove tecniche che un giorno, forse, gli mostrerà. Un libro dove amore, impegno, dedizione, forza d’animo e sensibilità si fondono in un cocktail perfetto per un giovane caparbio che vuole raggiungere il meglio di sé.

Consiglio di leggere questa storia non solo per lo spessore che ha, ma anche per la forza che infonde in un ragazzo (e perché no, anche in un adulto!) nel conseguire i propri obbiettivi.

LA CITTA’ DEL LIBRO: Bécherel.

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La città in questione è un piccolo borgo medievale situato in Bretagna, noto per la freschezza, per l’educazione della sua popolazione e per il clima gradevole che vi si respira. La cittadina, che vanta non più di 800 anime, è conosciuto però anche per l’organizzazione di Festival letterari e fiere settimanali dedicate interamente ai nostri amici libri. “Impossibile!” qualcuno penserà! Invece all’interno del borgo si contano tredici librerie.

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Negli anni ottanta per sopperire alla crisi del tessile, i piccoli librai furono costretti a vendere i libri in bancarelle, mentre affiancata a questa attività si stavano sviluppando laboratori di calligrafia e rilegatura, dando così inizio alle fiere librarie.

Ogni prima Domenica del mese viene svolta una fiera dedicata al libro, mentre durante la settimana di Pasqua, un vero e proprio festival dedicato ai nostri viaggi mentali che si possono fare comodamente da casa e per qualche manciata di euro.

Non è meraviglioso?

LE AVVENTURE DI JIM BOTTONE di Michael Ende – Recensione

Ultimamente mi sono riletta e riletta molti libri di questo autore tedesco per il quale ho preso proprio una bella cotta da ragazzina. Le sue storie mi hanno accompagnata durante il periodo della vita in cui abbandoni l’infanzia e ti addentri nello strano mondo dell’adolescenza e le sue storie sono così sempreverdi da non perdere mai di valore, di spessore, di magia. Ogni volta che le leggo (e credetemi, capita molto spesso!), ho come la sensazione di non aver colto qualcosa la volta precedente, come se ogni volta ci sia quella sfumatura impercettibile di cui non mi ero accorta. Adoro i libri quando mi fanno quest’effetto!

La prima volta che ho letto questo libro ero alle elementari, poi alle medie e infine qualche tempo fa. Capita spesso che rilegga qualcosa che mi è piaciuto o che mi è particolarmente rimasto dentro.

Le avventure di Jim Bottone (dal titolo originale tedesco Jim Knopf und Lukas der Lokomotivfuhrer) è un romanzo fantasy per ragazzi pubblicato nel 1960, mentre in Italia è arrivato soltanto due anni dopo con il titolo di Un ferroviere e mezzo.

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La storia si apre in una piccolissima isola chiamata Dormolandia dove sono presenti solo un piccolo palazzo, una casa, un re, tre sudditi, un negozio, una stazione ferroviaria i cui binari percorrono l’intera isola, il ferroviere Luca e la locomotiva Emma. Un giorno, il postino (che viene sull’isola solo via mare, quindi per mezzo della nave) scarica sull’isola un pacchetto in cui non c’è destinatario, ma solo un grande numero. Spinti dalla curiosità gli abitanti dell’isola, dopo essere andati alla ricerca di chi mai potesse aver ricevuto quel pacco, lo aprono e trovano al suo interno un bambino di colore che viene in seguito  da loro adottato e che viene chiamato Jim Bottone. Jim cresce e il re, preoccupato che non ci sia abbastanza spazio, ordina a Luca che Emma, la locomotiva, deve essere allontanata dall’isola. Luca, infuriato, non vuole certo questo per la sua fida compagna e mentre progetta di andarsene insieme a lei, anche Jim decide di seguire la loro fuga e una notte, silenziosamente, lasciano Dormolandia. E’ da questo punto fino alla fine della storia che Jim, assieme a Luca ed Emma, vive grandissimi avventure per salvare la principessa Li – Si, figlia dell’imperatore della Cina, tenuta prigioniera nella Città dei Draghi. Per salvarla affronteranno tante avventure, si metteranno a confronto con i propri limiti e le proprie stranezze, fino a quando non riescono a salvare la ragazza. E quindi un altro viaggio ha inizio per tornare in Cina dove l’imperatore attende il ritorno della figlia.

Un viaggio. Un viaggio all’insegna della classica fanciulla che deve essere salvata dall’eroe della storia, soltanto che l’eroe è un bambino nel quale è facile immedesimarsi. Diverso. Cresciuto in un mondo strambo. In una piccola realtà. Tutto ciò di cui si ha bisogno quando si cresce e il luogo che amiamo e che ci ha accolti ci va un po’ stretto, è evadere. Viaggiare. Che sia alla ricerca di una fanciulla, di un lavoro o semplicemente di sé stessi, ha poca importanza. I bambini hanno bisogno di evadere quanto gli adulti. Solo che loro ci riescono meglio. E anche Jim alla fine si è accaparrato la sua locomotiva. Molly. Il suo personale modo di viaggiare. Il suo mezzo di locomozione. La sua fantasia, la sua vita, la sua strada.

LA STORIA INFINITA di Michael Ende – Recensione

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Sono cresciuta con il mito della fantasia. Sin da piccola, mentre le altre bambine giocavano a fare la maestra, la mamma o la parrucchiera, io scrivevo. Diari. Diari pieni, intrisi di parole, di emozioni, di racconti infantili che oggi risulterebbero simili ad una soap trash vista dagli occhi di una bimba di dieci anni. Fatto sta che diari e quaderni erano per me i miei compagni di gioco, senza contare la compagnia che i libri mi hanno sempre fatto. Non mi hanno mai fatto sentire sola, nemmeno per un attimo. La sensazione meravigliosa che ho provato da piccola quando ho letto per la prima volta La storia infinita, la ricordo ancora. Ricordo di aver cavalcato un bianco destriero con Atreiu, di essere entrata nella storia con Bastiano, di aver volato sul dorso di Falcor, accarezzata dal suo folto pelo, di aver vissuto tutte quelle avventure.

Dal titolo originale Die unendliche Geschichte, La storia infinita è un romanzo fantastico dell’autore tedesco Michael Ende, pubblicato per la prima volta nel 1979, diventando poi un classico di letteratura per ragazzi, mentre la prima edizione italiano risale al 1981.

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La storia si svolge in un mondo parallelo a quello reale che si chiama Fantàsia, minacciato da una forza chiamata Nulla che dilaga su tutto il territorio, mettendo in crisi e in pericolo gli abitanti del mondo fantastico. Atreiu, un giovane guerriero, viene incaricato dall’Infanta Imperatrice di trovare una soluzione. Nel mondo reale invece, troviamo il protagonista, Bastiano Baldassarre Bucci, che leggendo un libro del mondo di Fantàsia i trova a vivere in prima persona le avventure della storia, mentre legge il libro e man mano che la storia va avanti. Diventa poi anche lui parte integrante del regno di Fantàsia, aiutando Atreiu a salvare il regno, cercando infine un modo utile per tornare nel mondo reale. Il rapporto che si crea tra Bastiano e tutti i personaggi positivi della storia, che sia Atreiu o l’Infante Imperatrice, è positivo: permette al lettore di sognare, di vivere quella dolcezza. Si chiama appunto La Storia Infinita perché ogni lettore vive quelle avventure. Parola di lettrice! E amante di Ende!

I temi presi in esame all’interno della storia sono molteplici e di grande spessore, nonostante gli ignoranti che non apprezzano sostengano che “.. ma è solo una favola!”. Mi viene spesso voglia di chiedere loro come siano diventati grandi. Ma questa è un’altra storia.

Ovviamente si prende in esame per primo il tema della fantasia, da cui deriva il nome stesso del mondo incantato di cui vengono narrate le vicende, rispetto al mondo parallelo, che è quello reale.
Non è solo una questione in sé per sé di immaginazione, quindi di capacità dell’uomo di visualizzare nella sua testa ciò che legge, o semplicemente di pensare qualcosa e viaggiare con la mente, ma si vuole mettere in evidenza quanto la fantasia appunto sia una vera e propria attività cerebrale. Grazie ad essa l’uomo è in grado di elaborare, codificare, creare e costruire la realtà, dando un inizio, un corpo e uno svolgimento al proprio viaggio. Una vera e propria storia mentale.

L’assegnazione di un nome o di un nuovo nome è per Fantàsia la ragione per cui le ogni cosa inizia ad avere una propria storia, mentre prima di allora si limita semplicemente ad esistere senza un vero e proprio scopo. Il nome da a quella determinata cosa un fine, un’importanza, lo  mette al centro delle proprie abitudini, dei propri discorsi.

I desideri. Chi non ne ha? “Le strade di fantàsia si possono trovare solo grazie ai tuoi desideri..” (cit.)
I desideri sono il primo passo per raggiungere uno scopo, verso la propria identità che prescinde gli altri. Desiderare qualcosa significa conoscersi, significa capirsi, significa avere amore per sé stessi. A differenza dei desideri, i ricordi si dimenticano, anche se sono importanti allo stesso modo. Senza ricordi non ci sarebbe storia, senza storia non ci sarebbe un passato, senza passato non ci sarebbe presente. E senza presente?

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Lo trovo un libro molto educativo. Un libro di quelli che andrebbero letti a voce alta per addormentare i bambini. Ma anche per i grandi, che spesso presi dalla vita frenetica, si scordano di sognare. Di desiderare. Di sentirsi ancora bambini.

10 LIBRI DA REGALARE A UN BAMBINO

Chi è genitore o chi ha a che fare ogni giorno coi bambini lo sa. E’ difficile farli leggere. E’ difficile approcciarli al mondo della lettura una volta che hanno imparato a mettere insieme le lettere una dietro ad un’altra. Il problema secondo me sta nel fatto che non sappiamo fornire ai nostri bambini il giusto motivo per il quale una persona debba leggere. Siamo d’accordo quando diciamo alla creatura “leggere è importante”, ma lui chiederà sempre il perché. Specialmente nella fase dell’apprendimento. Sono stati anni senza imparare e non si capisce alle volte come mai appena si arriva a scuola, in prima elementare e cominciano a insegnarti a scrivere e di seguito, a leggere. Non è concepibile per il bambino alle volte come mai ne abbia potuto fare a meno prima dell’inizio della scuola e dopo debba diventare così indispensabile.

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Partiamo dal presupposto che ai bambini piace un sacco andare a passeggio. Con chi poi è indifferente, ma a loro basta per sentirsi grandi. Perché non dire loro che leggere è come un sogno ad occhi aperti o un viaggio comodamente seduti nella propria cameretta senza bisogno di fare nemmeno una valigia? Sono sicura che l’approccio sarebbe differente.

Ho stilato una lista di dieci libri (assolutamente non sono in ordine di preferenza!) da poter regalare ad un bambino per farlo appassionare alla lettura. Ovviamente non è stato semplice, perché da divoratrice di libri sarei capace di regalare scatoloni pieni di libri, ma per un bambino è opportuno fare una prima selezione, prima di avviarlo ad un genere o alla meravigliosa possibilità che comincino a scegliere da soli cosa leggere.

  • LA STORIA INFINITA (Michael Ende)
    La storia infinita è uno di quei libri che fa volare. Nel vero senso della parola. La fantasia non si ferma, ma è stimolata in tutto e per tutto a immaginare ogni più piccolo dettaglio, ogni voce attribuita ad un personaggio e ogni sogno sembra essere stato affidato in mani sicure. Un fantasy meraviglioso che incita il lettore a non perdere mai la speranza, a non sotterrare i propri talenti e a non scordarsi i propri sogni, oltre che insegnare un grande senso dell’amicizia.
  • LE CRONACHE DI NARNIA- IL LEONE, LA STREGA E L’ARMADIO (C.S. Lewis)
    Un racconto che penso chiunque, grandi e piccini, avrebbero voluto vivere. Chi non ha sognato di aprire il proprio armadio, entrarci e scoprire che dall’altra parte c’è un mondo fatato di cui ignoravi l’esistenza? Un mondo dove il tempo non ha lo stesso andamento del mondo reale. Mentre nel mondo reale tutto si ferma, lì il tempo accelera, anche se per chi lo vive, sembra tutto normale. Un leone che, nonostante la ferocia, è simbolo dell’amicizia, della fedeltà e del sacrificio. Insegna che l’unione fa la forza, che i sacrifici alle volte sono necessari e sicuramente permette di sognare.
  • IL PICCOLO PRINCIPE (Antoine de Saint-Exupery)
    Su questo libro si potrebbe aprire un dibattito enorme. Storia che trova i lettori divisi: c’è a chi piace e a chi no. Non c’è via di mezzo. Io personalmente trovo che sia un evergreen. Uno di quei libri che vanno letti più di una volta nella vita, in momenti ed età diverse. Ogni volta questo libro porta a varie riflessioni, e ogni volta esse non sono mai uguali. Piuttosto sono trasposte nel momento che stiamo attraversando, nell’età che stiamo vivendo. Insegna chiaramente a non perdere il fanciullo che è in noi. Insegna a non perdere quella sensibilità, quella meraviglia, quella dolcezza che solo i bambini riescono ad avere.
  • IL MAGO DI OZ (Frank Baum)
    Chi è che non ha mai sognato tra le bambine di essere Dorothy con le sue scarpette rosse? E di intraprendere quel meraviglioso viaggio alla ricerca di Oz? Molti i personaggi che prendono parte alla storia, come l’adorabile Uomo di Latta (si, io l’ho adorato!). Un viaggio che porta alla scoperta di sé stessi e delle proprie capacità e che mette a dura prova i propri limiti, affinché vengano abbattuti.
  • PIPPI CALZELUNGHE (Astrid Lindgren)
    Una delle storie più geniali che siano mai state scritte per i bambini e per i ragazzi. Siamo in Svezia, in una casa abbandonata dove vive una bambina completamente da sola: si tratta appunto di Pippi Calzelunghe. Capelli color carota, scarpe di qualche numero più grandi del suo, Pippi Calzelunghe è figlia di un pirata attualmente in mare. La bambina vive a Villa Villa Colle insieme ad un cavallo (suo mezzo di locomozione!) e ad una simpatica scimmietta. L’amicizia con due bambini, fratello e sorella, è il centro di tutta la storia ed è proprio grazie a Pippi che questi due fanciulli non si annoiano, mentre Pippi, dal canto suo, non è poi così tanto sola. I temi dell’amicizia e delle avventure che questo sentimento può farci vivere sono trattati egregiamente. Soprattutto nell’unione che si crea tra i tre bambini.
  • LA FABBRICA DI CIOCCOLATO (Roald Dahl)
    Ci sono casi eccezionali come me che non amo per niente il cioccolato, ma credo che per un bambino l’idea che possa esistere una fabbrica di cioccolato, sia il sogno della vita. Si parla di una fabbrica di cioccolato, gestita dal signor Willy Wonka e di 5 biglietti messi in palio per 5 bambini, in tutto il mondo, per dar loro la possibilità di visitare la fabbrica, ormai chiusa da tempo. E’ Charlie Bucket, uno dei 5 bambini fortunati a trovare uno dei biglietti, anche se la sua condizione economica e familiare non sia proprio una delle più agiate. Meravigliosa storia in cui il tema della diversità è trattato delicatamente, facendo comprendere al lettore che la diversità non è sempre metro di giudizio, che siamo tutti uguali e che nessuno è meglio di altri.
  • CIPI (Mario Lodi)
    Credo sia stato uno dei primi libri che ho letto nella mia vita, alle elementari. Lo ricordo con molto affetto perché la mia maestra aveva dedicato il venerdì pomeriggio a due ore di lettura. Aveva fatto comprare a tutti il libro e dopo pranzo ci mettevamo a sedere per terra con lei e leggevamo da punto a punto. Un ricordo tenerissimo della mia infanzia che ho e che voglio continuare a custodire. E’ la storia di un uccellino, Cipì, è la storia di un passerotto più coraggioso degli altri: lui vuole esplorare il mondo. L’impazienza del sapere, porta Cipì a vivere importanti avventure che lo misureranno con grandi esperienze.
  • IL PRINCIPE FELICE (Oscar Wilde)
    La storia di un’amicizia tra una giovane rondinella e una statua dorata posta al centro della piazza della città, raffigurante un principe felice. Il principe, deceduto giovanissimo, non aveva avuto tempo di vivere il regno che il padre gli avrebbe lasciato in eredità, così è come se in quel materiale si fosse fermata la sua anima. Era di indole molto buona e chiede alla rondine di spogliarlo di tutto l’oro che copriva il bronzo della sua figura e di togliere tutte le pietre preziose incastonate e di portarle ai poveri che dall’alto della sua statua, lui vedeva disperarsi, mentre lui, impotente, non poteva far altro che piangere. Una storia struggente, commovente, piena di bei significati e di un sentimento, quello dell’amicizia, raccontato e vissuto in maniera intensa. I bambini si innamorano di questa storia!
  • CUORE (Edmondo De Amicis)
    Come non citare Cuore? Come non citare la classe di alunni maschi più famosa della letteratura italiana? Come non citare questo splendido esempio di educazione dovuto anche al meraviglioso professore dei ragazzi, maestro si di scuola, ma anche di vita? Cuore è stato uno dei libri più belli che abbia mai letto e contando che tratta tematiche soprattutto dal punto di vista maschile, non è escluso che possa essere un buon motivo per avvicinare i maschietti alla lettura, cosa un po’ più complicata che avvicinarvi le femminucce.
  • L’ISOLA DEL TESORO (Emilio Salgari)
    Credo che ogni bambino abbia anche inconsciamente desiderato di essere un pirata. Io da bambina ho sognato fino alla fine della mia infanzia che Capitan Uncino venisse a rapire anche me e che il Corsaro Nero fosse mio padre. Mi vedevo a sguainare spade, a tagliare gole e a bere rhum sotto coperta con gli altri pirati che mi avrebbero rispettata con lo stesso codice d’onore che si riserva ad un uomo che comanda, ad un capitano. Suppongo quindi non sia difficile per un bambino immergersi nella lettura di una storia, di un’avventura che parla di mistero, di pirateria, di mare, di navi e di una misteriosa isola dove è sepolto un fantomatico tesoro. Chi non ha mai sognato di scavare e trovare qualcosa? Uno scrigno? Un forziere ricco di dobloni d’oro?

Bene. Questa è la lista. Quali sono i libri che secondo voi andrebbero regalati ad un bambino per iniziarlo alla lettura? Quali avreste aggiunto? Come detto sopra, i libri da citare sarebbero molteplici. Ogni libro merita di essere letto e donato. Leggere è un viaggio ad occhi aperti. E il suo bello è che si può partire ogni volta che si vuole.